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L'ETERNO PROTAGONISMO DEL LEGNO E LA SUA FACILE LAVORABILITA'

Nelle costruzioni e nelle arti il legno ha sempre avuto un ruolo da protagonista. Dalle formidabili macchine di Leonardo da Vinci, alle sculture che tolgono il fiato di Andrea Brustolon detto il Michelangelo del legno

Scultura_in_legno_di_Andrea _Brustolon_ vulcano_o_il_fuoco_fugura_maschile_seminuda

Fonte foto webdilomiti.net

Per diverse centinaia d'anni il legno ha dominato anche nell'architettura. Sostituito dal cemento, oggi ritorna con forza grazie anche a nuove tecnologie: sfruttando la più grande piattaforma giapponese di test antisismici, attraverso l'allora istituto IVALSA, un istituto del CNR il Consiglio Nazionale di Ricerca italiano, ha dimostrato che una costruzione in legno alta sette piani, resiste ai terremoti meglio di quelli in cemento armato.

costruzione_di_sette_piani_ al_test_antisismico_ivalsa

I test hanno dimostrato che, se sono dimensionate in modo adeguato, le travi in legno di una costruzione resistono meglio perfino in caso d'incendio; questo è possibile perché le fiamme carbonizzano lo strato più esterno proteggendo quello più interno. Questo è il motivo per cui un struttura in legno collassa in un tempo più lungo rispetto al cemento armato.

Tutti esempi ad altissimi livelli, per cui sono necessarie competenze importanti. Ma uno dei grandissimi vantaggi di questo materiale sta nella sua relativamente semplice lavorabilità. Infatti con pochi e semplici attrezzi  è possibile costruire cose incredibili. Restando ad una dimensione di un piccolo laboratorio, si può realizzare qualsiasi oggetto o mobile che sia utile interessante ed anche bello. L'unico limite, che comunque domina in ogni campo, è la fantasia.

È sufficiente una semplice ricerca sul web per capire quante tecniche tradizionali, non solo europee, sono alla portata di chiunque abbia curiosità e un po' di costanza per sperimentarle. Il risultato sarà sorprendente, sia per l'oggetto che è stato costruito ma anche per il rilassamento che ne consegue. Uno scarico delle tensioni muscolari dovuto anche ad una certa attività fisica ed aerobica che  è richiesta durante le lavorazioni. SI tratta di sforzi a cui ci si abitua presto e sicuramente affrontabili da chiunque non abbia particolari problemi di salute, non è certo uno sport ma non credo di poter essere smentito se affermo che contribuisce al mantenimento di una buona forma fisica. Un discorso, quest'ultimo, che trova la sua fonte esclusivamente nella mia esperienza e che non vuole avere nessun fondamento scientifico, ma di cui sono assolutamente convinto.

Lasciando questa licenza che mi sono concesso, torno alla lavorazione del legno, il tema di questo post, e lo faccio sottolineando che a  favore di chi la pratica c'è anche il fatto che la falegnameria permette di salire sempre di livello, quindi non lascia spazio alla noia. Un motto che è facile sentir dire da un falegname è che non si finisce mai d'imparare, si apprende per un'intuizione che permette di superare un ostacolo, oppure osservando un altro falegname che svolge un'operazione in un modo che ci è nuovo e che magari ci stupisce per la semplicità rispetto alla modalità a noi nota.

La vera e più grande soddisfazione arriva però lavorando il legno massiccio. Non serve che sia pregiato, per cominciare l'abete è un'essenza che offre tantissime possibilità, perfino quello recuperato. Per chi è dotato di una grande curiosità qui si apre un universo intero, un mondo di conoscenze dei Maestri Artigiani che parte dal momento migliore per il taglio della pianta, per arrivare alla migliore finitura per rendere l'oggetto finale assolutamente unico. Tutte competenze del marangone di un tempo, termine che si riferiva al maestro d'ascia (ma non solo), a volte più genericamente al falegname. Ma senza volersi trasformare in un esperto ebanista d'altri tempi, come ho già detto è possibile ricavare belle soddisfazioni: mi affascina il pensiero di poter costruire un mobile con una sega, un trapano (anche a mano) e una pialla.
Certamente è sufficiente mettersi nel proprio spazio con i pochi e nuovi attrezzi necessari per realizzare il vostro primo piccolo scaffale scatolato, ma prima o poi (ma non tanto poi) dovete imparare a conoscere in modo più approfondito i vostri strumenti. A questo punto è necessaria curiosità e un po' di perseveranza, ma una volta apprese le basi per mantenere efficienti i vostri attrezzi, farete un minimo di manutenzione ogni volta che avrete un po' di tempo, perché la differenza fra una lama che taglia la fibra ed una che invece la strappa, la sentirete immediatamente. È qui che il divertimento continuerà, se la sega è da affilare molto meno spesso, la lama dello scalpello o della pialla lo vorrete fare più spesso.

Ho tenuto alcuni corsi di falegnameria in cui ho insegnato alcune semplici tecniche per assemblare un contenitore.
Si trattava di una semplice scatola, ma a seconda di come la utilizzi può trasformarsi in una piccola libreria appesa a parete o un piccolo sgabello. Sarebbe bastato cambiare le misure o aggiungere quattro gambe più alte e sarebbe potuto diventare un mobiletto o una sedia... da lì in poi spazio alla vostra fantasia.
Fatemi sapere se siete interessati a partecipare ad un corso di falegnameria dove l'unico attrezzo elettrico sarà un avvitatore.... oppure preferite usare il trapano a mano per forare e i cacciaviti per avvitare?
Fatemi sapere lasciando un commento

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