Chi sono
Benvenuto! Sono Andrea, artigiano del legno fin dal 1994 quando ho iniziato come restauratore di mobili antichi, avevo 24 anni ma ancora oggi (che di anni ne ho più di 50) non mi stanco di esplorare le possibilità che il legno mi riserva.
Recentemente ho dato vita al brand Sedicidecimi, un'idea nata dalla mia grande passione per il legno, un materiale che non tramonterà mai.
Un giorno ho avuto bisogno di un foglio di legno sottile, lo volevo con uno spessore di circa due millimetri, ma mi serviva anche resistente e flessibile. Un'esigenza nata dalla necessità di avere il massimo dell'eleganza e della leggerezza in un oggetto di legno.
Per raggiungere il risultato ho messo in gioco tutta la mia esperienza, sono partito da un'antica tecnica di ebanisteria, la lavorazione dell' impiallacciatura, ma ho dovuto studiare e sperimentare a lungo prima di riuscirci. La soddisfazione è stata grande perché da quel momento ho avuto a disposizione tutta la bellezza del legno in un telo di legno sottile sedici decimi di millimetro, flessibile e capace di resistere ad un uso intenso.
Dopo qualche giorno mi sono stupito di quanto mi piacesse maneggiare quel foglio di legno che si adattava alla pressione delle dita. Una sensazione tutta nuova: toccarlo era piacevole, in più occasioni mi sono ritrovato assorto in altri pensieri a massaggiare quel foglio di legno che si modellava fra le dita.
Il passaggio successivo è stato rendere quotidiano il piccolo piacere che deriva dal maneggiare quel foglio di legno. Cosa c'era di meglio di un quaderno che racchiude in sé tutto il fascino di raccogliere i pensieri o i disegni che la vita ispira alcuni di noi. La bellezza dello scrivere, la magia del disegnare deve essere protetta da un guscio speciale, caldo e altrettanto ricco del fascino del legno; è così che è nato il brand Sedicidecimi, nome che ovviamente deriva dallo spessore della copertina realizzata con questo nuovo materiale che è interamente riciclabile per un prodotto sostenibile e riutilizzabile grazie alle pagine intercambiabili.
LA MIA STORIA
Il pensiero di aprire bottega è nato all'Istituto d'Arte Pietro Selvatico dove i due grandi artisti Sergio Rodella e Mario Iral mi hanno insegnato a lavorare, rispettivamente, il marmo ed il legno.
Poi, grazie ad uno stage aziendale, sono stato catturato dal fascino del restauro su opere d'arte in pietra, ho così potuto conoscere l'Istituzione delle Sovrintendenze alle Belle Arti ed il loro fondamentale lavoro per un Paese ricco di Arte come l'Italia.
Ma il mio vero ingresso nel mondo del legno è avvenuto in una falegnameria dove si realizzavano mobili d'arte in legno massello.
Ogni singola parte dell'arredo la si ricavava partendo dai tavoloni di legno, vere e proprie fette di tronchi messi precedentemente a stagionare al riparo dalle intemperie. In quel luogo, saturo di profumi, ho iniziato seriamente ad usare le mani, il primo strumento del falegname, perché sono le mani che devono "sentire" il legno, devono misurare la forza, modificare la direzione, l'inclinazione ed anche la torsione delle pialle, seghe, scalpelli o raspe affinché il risultato sia quello desiderato.
Oltre alle tecniche di costruzione del nuovo ho appreso anche l'arte del restauro dei mobili antichi, ecco che, poco dopo, ho deciso di aprire il mio laboratorio e per 17 anni ho vissuto della mia più grande passione: è proprio vero quando si dice che se fai un lavoro che ti piace non lavorerai una sola ora al giorno.
La crisi finanziaria del 2007 ha dato il via ad una continua diminuzione delle commesse finché, qualche anno dopo, ho dovuto chiudere i battenti e a rimettermi in gioco con un'altra professione.
Da allora non ho mai smesso di cercare una maniera per rientrare nel mio mondo, ho cominciato a frequentare associazioni creative come la Khorakanè di Abano, in seguito il TalentLab di Padova, il Megahub di Schio, il Fablab Venezia. I Fab Lab sono luoghi dove le idee si contaminano e dove vengono messe a disposizione tecnologie come il taglio laser, le fresatrici a controllo numerico (CNC), la stampa 3D e, più recentemente, anche la robotica.
E' qui dove ho potuto rispolverare le conoscenze di progettazione al computer acquisite da ragazzo. E' qui, in mezzo ad altri makers, dove è nata Sedicidecimi, l'idea di un foglio di legno sottile ma resistente e, specialmente, flessibile. Un progetto in cui son riuscito a fare incontrare l'ebanisteria di Padova con la legatoria di Firenze: la copertina di legno flessibile di una start up incontra un quaderno di un'azienda storica che è cresciuta ma ha forti radici nell'artigianato Italiano.